Mostre

20/03/2010
Vita ed energia dal Sole
Mostra virtuale
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Viene qui presentata come mostra online, in occasione della XVII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica (19-25 marzo 2007), una selezione di immagini di distillatori solari tratte dal Fondo "Giorgio e Gabriella Nebbia" della Fondazione Luigi Micheletti.

Si tratta delle immagini più significative presenti nelle carte del Fondo, ciascuna corredata della propria didascalia originale. Di seguito viene riportato un estratto del testo di presentazione della mostra


Con l'energia del Sole si possono fare molte cose: si possono scaldare le case, essiccare i raccolti agricoli, far funzionare centrali termiche, produrre elettricità con celle fotovoltaiche, produrre materia vegetale con la fotosintesi; e poi il Sole muove l'aria sotto forma di vento, e questo muove le onde e dal vento e dalle onde è possibile ottenere elettricità.

Ma la cosa più importante che il Sole sa fare e fa, è trasformare l'acqua salata dei mari in acqua dolce, indispensabile per la vita vegetale, animale e umana. Lo fa su scala planetaria con il ciclo naturale dell'acqua; ogni anno il Sole "distilla" dal mare 400 mila miliardi di tonnellate di acqua che, allo stato di vapore, si "condensa" negli strati freddi dell'atmosfera e ritorna sotto forma di acqua liquida, priva di sali, nelle piogge sulla terra a irrigare i campi e ad alimentare i fiumi.

A questo ciclo hanno guardato i sapienti dai tempi più antichi immaginando, o costruendo (come fece Dalla Porta nel 1589), dei sistemi per condensare il vapore acqueo generato dal Sole in forma utilizzabile dagli esseri umani. Ma si deve ai progressi della fisica se il ciclo naturale dell'acqua è stato riprodotto in "macchine" distillatrici alimentate dal Sole. I distillatori solari sono stati pensati come strumenti per combattere la sete, la più grave malattia e pestilenza umana; sete, mancanza di acqua dolce, che affligge ancora oltre un miliardo di terrestri che pure spesso abitano vicino al mare o a laghi salati (...). Nella prima metà del Novecento sono stati costruiti numerosi distillatori solari destinati ai paesi aridi africani nei quali la trasformazione, col Sole, dell'acqua del mare in acqua dolce risolveva problemi di vera sopravvivenza.

Una svolta importante si ebbe durante la seconda guerra mondiale quando l'ingegnere americano Maria Telkes inventò un distillatore di plastica capace di produrre, col Sole, qualche litro di acqua dolce dal mare per i naufraghi.

Il principio dei distillatori solari è relativamente semplice: l'acqua del mare o salina viene posta dentro una specie di scatola chiusa, coperta da una superficie trasparente di vetro o plastica esposta al Sole. L'energia solare entra attraverso la copertura trasparente, scalda l'acqua salina, una parte dell'acqua evapora e si condensa sulla superficie interna della lastra trasparente che copre il distillatore; uno schema è mostrata nelle figure 25.93 o 36.44. (...)