Nel 1970 Carosello raggiunge i quattordici milioni di telespettatori e la Gamma Film di Roberto Gavioli produce 185 spot tra cui filmati girati per i salumi Bellentani, cinque episodi con i comici fratelli Bonos per le acque Boario, gli short con Nino Manfredi per gli elettrodomestici Ignis.

Il 1970, col termine della programmazione di diversi caroselli resi celebri da personaggi a cartoni animati e la messa in onda di animazioni con protagonisti mutuati dai cartoons americani (I Pronipoti, Gatto Silvestro), segna il giro di boa del noto programma televisivo.

Il critico Gianni Rondolino si interroga sulle cause di quel cambiamento: il disegno animato pubblicitario muta in soli tredici anni, scompaiono i personaggi popolari, si recuperano i cartoni animati resi celebri dallo spettacolo extrapubblicitario e, infine, si sviluppa un cinema di animazione privo di personaggi ben caratterizzati. Un declino annunciato che i disegnatori italiani del tempo, gruppo Gavioli compreso, spiegano con l'imporsi dei modelli della pubblicità americana adottati dalle agenzie di pubblicità italiane, che sfocerà più tardi anche in prese di posizione della Federazione Professionale della Pubblicità contro l'intera trasmissione di Carosello.

La breve serie composta da cinque short ideati per le lavatrici Becchi è l'esempio di questo cambiamento: scenette surreali che puntano sul fantastico senza personaggi fissi, con un intreccio di cartone animato e realtà; serie che per la soluzione grafica si avvicina alle produzioni inglesi.