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Concorso Nazionale "Roberto Gavioli" 2016: vince «Il successore» di Mattia Epifani

A Matteo Epifani e al suo Il successore è stato consegnato, dal Presidente della Giuria Gian Piero Brunetta, il primo premio del Concorso "Roberto Gavioli" 2016 per il miglior documentario sul mondo dell'industria e del lavoro.

Nell'assegnare il riconoscimento, la Giuria ha così motivato la decisione:


Il successore di Mattia Epifani affronta un tema rimosso, scegliendo il punto di vista del protagonista e rendendoci partecipi da subito del suo doloroso e drammatico itinerario di autoanalisi e di lavoro in cerca di un riscatto.

Lo schermo diventa dalle prime immagini una sorta di lettino psicanalitico a cui il protagonista consegna la propria storia e la consapevolezza d'aver vissuto a lungo una vita sdoppiata, prima di riuscire a raggiungere un momento di vera pacificazione col proprio passato, se stesso e la propria coscienza.

L'Io narrante è Vito Alfieri Fontana, laureato in ingegneria nel 1975, e subito assorbito nell'azienda di famiglia, La Tecnovar, una ditta che si stava convertendo con successo alla produzione di mine anticarro e antiuomo. Il padre ha riposto in lui grandi speranze, pensa di averne fatto una sua copia conforme e una persona convinta della regolarità di quello che sta facendo. In realtà pur cercando di far bene il proprio lavoro l'Ingegnere entra progressivamente in crisi e quando il figlio piccolo gli fa notare che il suo è un lavoro da assassino, decide di prendere le distanze dall'industria di famiglia e di recarsi sul più vicino teatro della guerra tra Serbia e Bosnia per aiutare i bosniaci nell'opera di sminamento e bonifica del territorio.

Il documentario racconta del doppio percorso del protagonista all'interno di se stesso per rispondere alle domande sulle conseguenze del proprio lavoro e sul teatro di guerra, dove si impegnerà per una dozzina d'anni e dove sono mostrati i modi in cui si procede allo sminamento e si tentano dei bilanci ipotetici per difetto sul numero delle vittime innocenti. Il protagonista alla fine ci consegna una storia in cui avverte che se il concetto di felicità non possa più appartenergli, gli è almeno concesso di aver raggiunto – pur senza esser riuscito a liberarsi dei sensi di colpa - un buon grado di serenità interiore.

La giuria ha riconosciuto in quest'opera l'originalità del tema e delle scelte narrative, la profonda moralità che la sostiene, unita alla capacità di servirsi dell'itinerario di un singolo individuo per gettare un'intensa luce su una vicenda che interessa tutti i conflitti in corso, e ci obbliga anche ad interrogarci sull'onnipresenza dell'industria delle armi e sul suo sempre più tragico ruolo nella nostra vita quotidiana".


Nel corso della cerimonia è stato assegnato anche il premio Salute e Sicurezza sul Lavoro a Pesci piccoli di Tommaso Facchin, già vincitore del Premio Gavioli nel 2012 con Dreamwork China.

La storia di "Small fish", organizzazione non governativa che offre supporto e consulenza legale ai lavoratori di Yongkang (Zhejiang), racconta une delle molte facce non conosciute della Cina di oggi.

L'ufficio-casa di Huang Caigen, ex operaio vittima di un incidente sul lavoro e fondatore della ONG, è un punto di riferimento per i migliaia di lavoratori che, provenienti dalle province cinesi più povere e impiegati nel ciclo di lavorazione di metalli, subiscono infortuni in una delle innumerevoli officine della città.

La giuria ha riconosciuto in quest'opera la capacità di raccontare in modo efficace e sensibile la realtà dell'"officina del mondo" e delle persone che la vivono, mostrando la complessità politica, fisica ed esistenziale della condizione operaia contemporanea.


La nona edizione del concorso ha raccolto quasi 40 candidature, provenienti da case di produzione e videomaker di tutta Italia. Le opere pervenute offrono un quadro articolato ed estremamente ricco della realtà lavorativa attuale, come attestato dai profili delle otto opere finaliste: dal lavoro artigiano alla logistica, dalla cooperazione internazionale al mondo della finanza, dalle storie di industrie di ieri alla documentazione delle nuove professioni, il lavoro viene osservato nella sua complessità, tecnologica e umana.

Il Concorso Roberto Gavioli rientra in un più ampio e articolato progetto dedicato al cinema documentario, promosso da MUSIL e Fondazione ASM, i cui prossimi appuntamenti sono previsti nel febbraio e nel maggio del 2017.

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