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La grande impresa nel XXI secolo, lectio magistralis del Prof. Franco Amatori

Martedì 16 maggio 2017 alle ore 15:30 presso la sala di lettura della Fondazione Luigi Micheletti (in via Cairoli 9 a Brescia) si terrà una Lection Magistralis del prof. Franco Amatori (docente di Storia economica all'Università Bocconi) dal titolo "La grande impresa nel XXI secolo".

Introduce Giovanni Comboni, vice presidente del Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.a.

L'iniziativa è realizzata con il contributo di Fondazione ASM e in collaborazione con BAA Brescia (Bocconi Alumni Association).



L'intervento del prof. Amatori si concentrerà sulla più recente e profonda trasformazione dei modelli di impresa e di organizzazione - area di azione prioritaria per gli imprenditori, per la politica industriale, per la cultura – che, ancora oggi, non ha esaurito la sua carica innovativa.

Sino agli ultimi venti anni del XX secolo la grande impresa si caratterizzava essenzialmente come organizzazione integrata, ovvero tesa a controllare i mercati attraverso la mano visibile del management. La grande innovazione del secolo scorso era stata l'impresa multidivisionale, per cui le divisioni - perfettamente attrezzate di tutte le funzioni aziendali - affrontavano un mercato caratterizzato da un prodotto specifico o da un'area geografica. Questa struttura, reattiva ai mutamenti della domanda, faceva riferimento a un quartier generale che pianificava a lungo termine, controllava l'andamento del complesso aziendale e, sulla base delle performance delle divisioni, allocava le risorse.

Tutto ciò viene messo in discussione da un nuovo paradigma tecnologico che, basato essenzialmente sull'elettronica, concede molta più libertà d'azione al management delle divisioni. Il quartier generale, se vuole avere un senso economico, deve "dimagrire" in modo drastico, mentre le "divisioni dividono", ovvero data la quantità di informazioni che il management riceve e deve gestire, diventano una "camicia di Nesso".

Come le grandi imprese automobilistiche erano state l'emblema della forma multidivisionale, l'azienda che meglio rappresenta il nuovo paradigma organizzativo è il produttore di hardware informatico Cisco, un'impresa che riduce al minimo il quartier generale così come la funzione produttiva, enfatizzando invece il marketing e il design, e arrivando addirittura a mettere in comunicazione diretta i fornitori e i clienti.

Questo percorso storico dall'impresa multidivisionale all'impresa rete è tutt'altro che semplice e indolore. Su questa complessa transizione si soffermerà la lezione del prof. Franco Amatori.



L'accesso è libero sino a esaurimento posti.



Franco Amatori (Ancona 1948) è Professore ordinario di Storia Economica presso l'Università Bocconi. Si è laureato in Scienze politiche con indirizzo storico presso l'Istituto "Cesare Alfieri" dell'Università di Firenze con 110 e lode.
Lavora per quattro anni all'IFAP (Scuola per dirigenti IRI), conducendo ricerche sull'organizzazione del lavoro nelle maggiori acciaierie italiane. Grazie a una borsa di studio Fulbright parte per gli Stati Uniti dove nel biennio 1978-1979 si specializza in business history a Harvard Business School sotto la guida di Alfred Chandler (di cui diffonderà ampiamente l'opera in Italia) e di David Landes. Tornato in Italia, applica alla realtà nazionale la lezione metodologica appresa negli Usa, con studi sulla siderurgia a ciclo integrale, sulla grande distribuzione, sulla chimica, sul settore automobilistico (Lancia e Fiat) e sui distretti industriali delle Marche, pervenendo a una sintesi con il volume Impresa e Industria in Italia dall'Unità a oggi (Marsilio, 1999) scritto assieme all'allievo Andrea Colli.
Non abbandona tuttavia gli studi sulla realtà internazionale. Dirige, infatti, la collana "Comparative Perspectives in Business History" per la Cambridge University Press con Louis Galambos, della Johns Hopkins University di Baltimora. Anche in questo caso giunge a una sintesi con il volume Business History: complexities and comparisons (Routledge 2011) scritto con Andrea Colli. Il volume è stato tradotto in italiano (Storia d'impresa. Complessità e comparazioni; Bruno Mondadori) ed in giapponese (Mineruvashobo, 2014).
Si dedica intanto a un vasto lavoro organizzativo. È Presidente della Fondazione ASSI per la Storia e gli Studi sull'Impresa. In precedenza è stato Vicepresidente e Presidente del Comitato Scientifico dell'ICSIM (Istituto per la Cultura e la Storia d'Impresa "Franco Momigliano") e presidente dell'European Business History Association (EBHA). Nel periodo 2009-2015 è stato componente del Executive Council dell'International Economic History Association (IEHA). Infine nel triennio 2013-2016 è stato membro del direttivo della Società italiana degli storici dell'economia (SISE).
Negli ultimi anni ha fatto parte con Luciano Cafagna, Valerio Castronovo e Pierluigi Ciocca del comitato scientifico sulla Storia dell'IRI. L'esito sono stati sei volumi pubblicati dalla casa editrice Laterza; di questi, Amatori ha curato il secondo volume-- Il "miracolo" economico e il ruolo dell'IRI (2013).
I suoi maggiori saggi sono stati raccolti nei volumi La Storia d'Impresa come professione (Marsilio, 2008) e Forme Brevi (Egea 2014).
Aveva in precedenza pubblicato anche due monografie: Proprietà e Direzione: La Rinascente 1917-1969 (Franco Angeli, 1989) e Impresa e Mercato: Lancia 1906-1969 (Il Mulino, 1996).
Per alcuni saggi sull'Italia pubblicati in riviste americane è stato insignito del titolo di membro onorario dell'American Historical Association, un'onorificenza attribuita in oltre 130 anni di vita a ottantotto storici stranieri, il primo dei quali fu Leopold von Ranke.
Franco Amatori fa parte dell'Advisory Board delle maggiori riviste di business history a livello internazionale: Business History Review, Business History, ed Enterprise and Society.
Ha diretto il Dizionario Biografico degli imprenditori italiani per l'Enciclopedia Treccani.

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