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Dall'alto:

Enrico Fermi, fisico teorico e principale scopritore dell'energia atomica;

particolare della centrale nucleare di Caorso (Piacenza), prima installazione elettronucleare di grande potenza realizzata in Italia, entrata in funzione nel 1980;

centrale di Caorso: ultimi controlli prima dell'avvio del reattore.

Modello del reattore della centrale di Caorso per l'analisi della diffusione dell'idrogeno nel contenimento primario e prototipo dello stesso.
A sinistra, il simbolo grafico dell'atomo.
Sotto, edificio del reattore della centrale nucleare di Latina, 1963.
Dal 1930, intorno ad Enrico Fermi (1901-1954) si formò un gruppo eccezionale di ricercatori, impegnati nella fisica nucleare. L'avventura della "Scuola di Roma" finì con il trasferimento di Fermi negli Usa, a causa delle leggi razziali del 1938.
Sulla base dei suoi studi teorici e della scoperta sulla disintegrazione nucleare, Fermi si concentrò sulla possibilità di produrre energia nucleare e di mantenerla sotto controllo.
Il 2 dicembre 1942, a Chicago, Enrico Fermi ottenne la prima reazione a catena controllata. La sua "pila", in ricordo di quella di Volta, produceva un nuovo tipo di energia dalle potenzialità apparentemente illimitate.
In Italia si dedicarono a studi per lo sfruttamento dell'energia nucleare enti come il Cise ed il Cnrn, poi Cnen (1960). Nel 1959 venne costruito il primo reattore di ricerca ad Ispra (Varese).Gli investimenti ed il favore dell'opinione pubblica nei confronti dell'iniziativa furono notevoli, anche se mancò una strategia univoca.
La centrale di Latina utilizzava il reattore a grafite e uranio naturale; quella del Garigliano il reattore ad acqua bollente (Bwr) e uranio arricchito; quella di Trino Vercellese il reattore ad acqua in pressione (Pwr) e uranio arricchito.
Nel 1966 si raggiunse una produzione di 3,9 miliardi di kWh, che pose l'Italia al terzo posto nella produzione mondiale di elettricità di origine nucleare.
Questo ciclo espansivo si chiuse con l'attivazione della centrale di Caorso (Piacenza), di tipo Bwr, nel 1980.