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Museo dell'Industria e del Lavoro "Eugenio Battisti" - Brescia (1998)
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L'Italia è l'unico paese economicamente sviluppato che non abbia museo dedicato in modo specifico all'industria e al lavoro industriale. A Brescia sta sorgendo un museo dedicato a Eugenio Battisti, pioniere dell'archeologia industriale, che racconta la storia della nostra industrializzazione.

Le collezioni del museo raccolte a partire dagli anni '90, accanto ad una intensa attività di studio e documentazione della cultura industriale, sono costituite attualmente da circa 1900 pezzi. Tra i reperti più significativi ricordiamo la storica rotativa dell'«Avanti!» del 1919, alcuni cimeli della grande industria provenienti dall'Ansaldo di Genova, il Cinemobile Fiat 618 del 1936 dell'Istituto Nazionale Luce, le titolatrici della Gamma Film di Roberto Gavioli per la produzione di cartoni animati che, insieme alle apparechiature della Donato Film, costituiscono la sezione Cinema.

Il filmato, della durata di 12 minuti circa, è stato girato nel 1998 dal regista Enrico Sparti.



Introduzione

Secondi: 1
L'Italia è l'unico dei paesi più sviluppati che non abbia ancora un museo dedicato in modo specifico all'industria e al mondo della fabbrica.
La cosa è tanto più sorprendente dato che proprio l'espansione del settore manifatturiero ha consentito, pur in mancanza di materie prime, il passaggio dell'Italia allo stadio di società avanzata e il successo di molti suoi prodotti nei mercati mondiali.
A Brescia, in una città all'incrocio fra aree di antica e di nuova industrializzazione, e dove s'intrecciano diversi sistemi produttivi, sta sorgendo un museo, sul modello dei moderni science-center, che racconta la storia della nostra industrializzazione e del lavoro in fabbrica dai primi sviluppi ai giorni nostri.


Macchine per la stampa di tessuti

Secondi: 60
Le macchine non sono delle opere d'arte, ma talvolta hanno la forza evocativa, la potenza espressiva di grandi sculture: come queste rotative per la stampa a colori di cotoni e velluti, della Manifattura Pontoglio, costruite in Alsazia, a Mulhouse, negli anni Venti.


Macchine tessili

Secondi: 120
In altri casi le macchine sono dei piccoli gioielli, che occupano una nicchia specialistica nelle ramificate filiere della tecnologia industriale: come questi esemplari di macchine circolari per calze della Lonati e Santoni, del comparto meccano-tessile, che riflettono in miniatura un importante mutamento di scenario: quello avvenuto nel costume, nei consumi, nel tenore di vita.


Rivoluzione industriale

Secondi: 150
A partire dalla prima rivoluzione industriale le macchine sono state artefici e protagoniste della modernità.
Allineandole nella loro sequenza temporale, il Museo intende perciò rievocare le matrici originarie del mondo in cui oggi viviamo: risalendo per esempio ad alcune, antiche professioni (come quella dei conciatori), a strumenti dal suono antico (come i coltelli e i raschietti per trattare le pelli), ai grandi bottali e alle macchine "di messa al vento" , tutto ciò che una volta formava il corredo di una conceria.


Macchine utensili

Secondi: 210
Per molto tempo siamo stati abituati a identificare l'industria con la meccanica e la meccanica con la macchina utensile. C'è del vero, perché torni, trapani, frese, ancor prima magli e presse, in quanto eredi dei primi utensili da lavoro, sono le macchine che hanno dato man mano impulso alla vocazione prometeica dell'uomo.


Le collezioni del Museo

Secondi: 240
Le collezioni del Museo raccolgono molti di questi esemplari che ci riportano all'epoca tra la prima e la seconda rivoluzione industriale, al passaggio dalla forza motrice idraulica, al vapore, all'elettricità.


L'evoluzione delle macchine

Secondi: 270
E' un periodo in cui spiccano, accanto alla leadership economica anglo-americana, la tradizione qualitativa dell'industria francese e la forza della tecnica tedesca, ma anche l'inventiva italiana: quasi ogni macchina è modificata, migliorata, adattata, reinventata.


Macchine tipografiche

Secondi: 320
Grande importanza ha avuto in ogni fase il sapere artigiano, come quello che si esprime nel settore della tipografia, in cui le proiezioni avveniristiche, che hanno oggi dato vita al "villaggio globale", all'attuale società dell'informazione, affondano le loro radici nella Galassia Gutenberg.


L'industria bellica

Secondi: 400
Il percorso della tecnica e dell'industria non sempre è stato rettilineo né pacifico. Le potenzialità dei mezzi di comunicazione sono state utilizzate anche dai regimi totalitari o poste al servizio della guerra, combattuta con la propaganda non meno che con le armi. Inoltre, la produzione della grande industria è stata sovente convertita a scopi bellici.


La riconversione post-bellica

Secondi: 470
L'ultima guerra mondiale ha travolto e diviso l'Italia. Tanto più sorprendente appare perciò la sua ripresa, dalla riconversione post-bellica al "miracolo economico", che ha determinato, grazie a una serie di importanti innovazioni tecnologiche e organizzative, la modernizzazione della nostra società, la sua transizione da un'economia per lo più di sussistenza alla produzione e ai consumi di massa.


Il cinema

Secondi: 500
Non è uno slogan dire che il Novecento è il secolo del cinema: unendo il suono alle immagini in movimento, il "grande schermo" ha inaugurato la modernità contemporanea, aperto la strada alla televisione, tenuto a battesimo la società dello spettacolo.


Macchine per la produzione e postproduzione cinematografica

Secondi: 520
Il museo possiede una ricchissima collezione di macchine per la produzione e postproduzione cinematografica e televisiva. Esse fanno perno sulle atttrezzature di particolare valore tecnologico dello storico Cinestabilimento Donato e sulla vasta produzione della Gamma Film: dal muto e dai cartoni animati alla pubblicità televisiva, alla sperimentazione multimediale.


Le titolatici della Gamma

Secondi: 604
Numerose macchine del museo sono perfettamente funzionali, come nel caso delle titolatrici della Gamma, pezzi unici di alta precisione, con cui è possibile allestire veri e propri laboratori in cui tramandare saperi originali e sperimentare significative novità.


Un viaggio nel tempo

Secondi: 622
Attraverso questi e altri reperti di vari settori, raccolti nel Museo dell'Industria e del Lavoro di Brescia si può compiere un viaggio lungo un tempo cronologicamente vicino a noi eppure quasi del tutto scomparso. Per alcuni ciò sarà motivo di nostalgia, per altri una sorta di gioco, per altri ancora materia di studio e riflessione.


Un ponte tra passato e futuro

Secondi: 660
L'intenzione di quanti stanno costruendo il Museo è di creare una struttura polivalente, altrettanto utile per conoscere i percorsi che hanno segnato la formazione della realtà contemporanea, quanto affascinante per la possibilità di gettare un ponte ideale tra il nostro passato e il nostro futuro.