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Fondo "Giovanni Pesce"

Giovanni Pesce (Visone d'Acqui, 22 febbraio 1918), comunista, dal 1936 volontario nelle Brigate Internazionali in Spagna, poi confinato a Ventotene e liberato nell'agosto 1943, durante la Resistenza gappista a Torino e Milano, nel 1947 viene insignito della Medaglia d'oro al valor militare. Il fondo č costituito da 4 buste e raccoglie la documentazione che va dal 1937 al 1992. Nella prima parte sono conservate le carte in originale o in fotocopia riferite al periodo resistenziale: relazioni, dichiarazioni, disposizioni, testimonianze, direttive del Comitato di Liberazione Nazionale.

Si segnalano gli organigrammi sulla composizione del CLN, le carte relative alla resistenza nel milanese e presso lo stabilimento Caproni, i documenti della 176 Brigata SAP "Livio Cesana", il piano insurrezionale di Milano del febbraio 1945, la relazione sull'azione svolta dalla Chiesa milanese per facilitare la resa delle truppe tedesche, il funzionamento dei Tribunali straordinari di guerra, istruzioni sull'uso degli armamenti, ecc. Seguono la corrispondenza personale di Pesce nel dopoguerra, carteggi e recensioni relative ai volumi scritti dallo stesso, lettere di Pesce agli organi centrali e periferici del Partito Comunista Italiano, testi dattiloscritti e appunti relativi agli interventi fatti a celebrazioni, inaugurazioni, ricorrenze, dibattiti, ecc.



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L'album č conservato nell'archivio della Fondazione Micheletti, fondo "Giovanni Pesce". Redatto negli anni Cinquanta dalla "Consulta rionale di Crescenzago" - quartiere situato nella periferia nord-est di Milano, sulla strada Veneta che costeggia il fiume Lambro - raccoglie 23 stampe fotografiche, con didascalie originali dell'epoca, che stigmatizzano le precarie condizioni di vita degli abitanti del popolare rione.

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