musil
musil museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo

Thomas Alva Edison

(1847-1931)

Edison fu il simbolo del “sogno americano”, la personificazione del successo economico raggiunto grazie a forza di volontà e duro lavoro.

Certo, con il piccolo Thomas la natura era stata prodiga in fatto di intelligenza, ma a scuola queste doti faticarono ad emergere, anche a causa di una sordità che lo accompagnò per tutta la vita. Eppure, nella sua vita Edison firmò più di 1.000 (mille!) brevetti, risultato di un’attività febbrile svolta nei laboratori delle proprie società.

Il percorso di questo inventore-imprenditore è un inno alla serendipità, cioè alla scoperta ottenuta cercando tutt’altro: come disse lui stesso, “il genio è per l’uno per cento ispirazione e per il 99 per cento sudore”.

I suoi campi principali furono comunicazione ed elettricità: Edison brevettò il fonografo, sviluppò il telegrafo, fu tra i pionieri dell’immagine in movimento ma fu soprattutto colui che perfezionò e commercializzò la lampada a incandescenza. A quel tempo Edison si era già trasferito con la moglie e pochi fidatissimi collaboratori nel mitico laboratorio-bottega di Menlo Park, nella campagna del New Jersey, meta di pellegrinaggio per ammiratori e curiosi. Fu da quel luogo sperduto che Edison portò la luce in negozi e hotel di Manhattan, dove nel 1882 venne installata la prima centrale elettrica per illuminazione.

Scoppiò allora la “guerra delle correnti”: da una parte Edison e con lui i sostenitori della corrente elettrica continua (DC), dall’altra Nikola Tesla, George Westinghouse e il partito della corrente alternata (AC). Edison ne uscì sconfitto, ma non era tipo da perdersi d’animo: prima di morire (1931), quanto lavoro ancora, e quante scoperte!

» Torna alla sezione "I cervelloni dell'elettricità"