musil
musil museo del ferro di San Bartolomeo a Brescia

Museo del ferro "Lodovico Giordani"

Quartiere San Bartolomeo (Brescia)

Il Museo è aperto al pubblico ogni Sabato e Domenica fino al 2 Novembre!
Fotografia esterna del musil - museo del ferro di San Bartolomeo a Brescia

Il Museo del ferro, polo del musil, ha visto la sua realizzazione a partire dal 1984, quando la Fondazione Civiltà Bresciana ha acquisito la Fucina Caccagni per renderla un museo-laboratorio di archeologia industriale. Il Museo illustra il ruolo storico della ruota idraulica e restituisce ai visitatori i caratteri e l’atmosfera di un antico ambiente di lavoro legato a un grande sapere artigiano. La principale finalità del Museo è la lettura del territorio dai punti di vista ambientale, storico, economico e sociale.

Fotografia interni del musil - museo del ferro di San Bartolomeo a Brescia Fotografia interni del musil - museo del ferro di San Bartolomeo a Brescia Fotografia interni del musil - museo del ferro di San Bartolomeo a Brescia

Il percorso espositivo

Quattro ambienti tra passato e presente: dal funzionamento delle mole alla lavorazione del ferro, dalle origini della Brescia industriale alle ruote idrauliche. Un percorso che alterna reperti, fotografie storiche, plastici e modelli. E infine, per la prima volta accessibile al pubblico, la fucina.

La mappa con il percorso espositivo del musil - museo del ferro di San Bartolomeo a Brescia
  1. Ex-Mole
    Le mole sono grosse pietre circolari utilizzate per affilare attrezzi o, se mole rese lisce dall’uso, impiegate anche come materiale edilizio. In casi eccezionali, come il nostro, possono anche diventare un bellissimo pavimento.
  2. Mole al lavoro
    Eccola qua, una mola al lavoro: l’acqua fa girare la ruota idraulica e questa le pulegge, ma l’acqua è anche il segreto per rendere le mole abrasive. Certo, poi ci vuole sempre qualcuno che sa fare il lavoro!
  3. Siderite
    La siderite è il principale minerale di ferro estratto nelle miniere dell’Alta Valle Trompia. Il campione qui esposto proviene dalla Miniera Marzoli di Pezzaze: consigliato leggere il pannello e toccare!
  4. Altoforno
    Modello altoforno “Franchi-Gregorini”. Quello rappresentato è l’altoforno dello stabilimento Franchi-Gregorini di Lovere, realizzato nel 1875. Il modello, invece, è del 1951, anno in cui l’impianto venne smantellato. Il reperto è stato donato dal Gruppo Lucchini, che dal 1990 ha acquisito lo stabilimento proseguendo nella forgiatura di ruote ferroviarie.
  5. Ferro da film
    Due capitoli della storia della lavorazione del ferro: estrazione del minerale e altoforni in funzione all'isola d'Elba (anni Trenta) e ciclo di produzione della Ori Martin, acciaieria posta a poche centinaia di metri dal museo.
  6. Occhio all’acqua
    Cosa succede quando piove a dirotto e il livello di fiumi e canali si alza? E se invece serve acqua per irrigare i campi? Qualcuno ci deve pensare! Ci spiega tutto Cesare Dioni, direttore del Consorzio di Bonifica Oglio Mella.
  7. San Bartolomeo: ieri e oggi
    Il plastico mostra le ruote idrauliche attive in questa zona della città nell’Ottocento, la fotografia aerea rappresenta lo stesso territorio, oggi - molto cemento dopo.
  8. Brescia underground
    Alla scoperta della rete di canali, ormai in larga parte interrati, che attraversano il centro di Brescia: ci guidano lo storico Marcello Zane e la guida Andrea Busi (Associazione Brescia Underground).
  9. Ruote idrauliche
    Se vuoi saperne di più delle ruote idrauliche, le immagini retroilluminate ne mostrano esempi bresciani di ieri e oggi, mentre i pannelli ne spiegano storia ed evoluzione.
  10. Modellini
    Un maglio e un mulino azionati da ruote idrauliche: per vedere i due modellini in movimento, premi il pulsante!
  11. Maister
    La fucina visibile oltre la vetrata nella seconda metà dell’Ottocento passò di proprietà alla famiglia Caccagni. L’ultimo maister fu Mansueto, attivo fino al 1984.
  12. Video immersivi
    Un’installazione per entrare virtualmente in tre mondi diversi: un’acciaieria in piena fusione, i canali sotterranei nel centro di Brescia, le fonti di Mompiano durante un’installazione audiovisiva.
  13. Quiz
    Ecco una piccola parte dei reperti che costituiscono la collezione del museo: inquadra il QR e prova ad associare il nome all’oggetto!
  14. Fucina video
    Come avveniva la forgiatura del ferro in una fucina? I due brevi video ci mostrano l’essenziale, con tanti suoni ma senza parole.
  15. La carbonaia
    Il ferro si batte finché è caldo, certo, ma come fare per scaldarlo? La risposta spunta, nera come il carbone, dai sacchi là in fondo.
  16. La forgia
    Nel forno in muratura, rivestito di mattoni refrattari, ardeva il fuoco necessario per riscaldare il ferro da lavorare. Il piano di combustione era sovrastato da una grossa cappa.
  17. El mài
    Ed eccoci finalmente nel cuore della fucina: il maglio (èl mài). Eppure dal Basso Medioevo fino alla seconda metà del Settecento questo locale era adibito alla molatura delle armi bianche e dei coltelli prodotti in Valle Trompia. Solo nel 1751 fu convertito in una fucina per la forgiatura e rifinitura di manufatti in ferro di piccola e media grandezza. Osservando la grossa spalla in pietra del maglio, possiamo ancora oggi leggere l’incisione che testimonia l’anno dell’acquisto e la costruzione della fucina da parte del maestro del ferro Antonio Manerba, di cui sono impresse le iniziali.
  18. La mola (ancora)
    I pezzi lavorati venivano immersi nell’acqua della vasca che troviamo alla destra dell’albero: essa serviva a temprare il manufatto in ferro, afferrato con le tenaglie, raffreddandolo rapidamente. I profili dei prodotti venivano affilati e resi taglienti passandoli sulla mola in pietra arenaria, azionata con la puleggia che scorreva attorno all’albero.
  19. La tìna dè l’óra
    L’esterno del museo è un laboratorio tecnico a cielo aperto: le ruote idrauliche, certo, ma anche le canalizzazioni per farle girare, le paratie per regolare il flusso dell’acqua e, soprattutto, le trombe idroeoliche: le tre bocche di caduta visibili dal ponte conducevano l’acqua entro una cassa cilindrica di pietra (la tìna). Cadendo verticalmente nella cassa, l’acqua si frangeva incanalando l’aria (óra) in un tubo, detto portavento, che soffiava ossigeno sulla forgia.

Accessibilità per persone con disabilità

Persone con disabilità motorie

Il Piano Terra del museo è interamente accessibile alle persone con disabilità motoria, anche su sedia a rotelle. Sono compresi l’esposizione permanente e -parzialmente- la Sala del maglio (vincolata per tutela monumentale).

Sempre al Piano Terra è disponibile un servizio igienico accessibile e attrezzato per l'utilizzo da persone con disabilità motoria.

L’ascensore che permette l’accesso a persone con disabilità al 1° e 2° piano del museo sarà ripristinato nel corso del 2025.

Persona con disabilità sensoriale

Nel museo sono presenti alcuni allestimenti dedicati alle persone con disabilità sensoriale (tavola tattile con mappa del quartiere e indicazioni in braille, reperti tattili, alcuni video con sottotitoli o traduzione in LIS - Lingua dei segni italiana).

Nel corso del 2025 sarà resa disponibile un’audioguida del museo in più lingue (italiano, inglese, francese, tedesco).

Giorni e orari di apertura (2025)

Dal 1° Maggio al 2 Novembre:
Sabato 14:00 - 19:00
Domenica 14:00 - 19:00


Aperture straordinarie: 1° e 2 Maggio, 2 Giugno, 15 Agosto e 1° Novembre

Tariffe biglietti d'ingresso (2025)

  • Biglietto intero: € 5
  • Biglietto ridotto (fino a 18 anni, oltre 70 anni, convenzionati o gruppi min. 15 persone): € 3
  • Biglietto bambini sotto i 6 anni e accompagnatori di gruppi: gratuito
  • Biglietto famiglia: gratuito dal 2° figlio (compreso) in poi

Io posso entrare

All’interno del museo sono ammessi cani e gatti al guinzaglio (se di grossa taglia con museruola).

Tariffe visite guidate (2025)

  • Biglietto intero: € 8 €/persona (per gruppi di almeno 10 persone)
  • Biglietto ridotto (fino a 18 anni e oltre 70 anni): € 6 €/persona (per gruppi di almeno 10 persone)

Il biglietto “visita guidata” è comprensivo dell’ingresso al Museo.
Le visite guidate sono possibili, su prenotazione, durante tutto l’anno.


Contatti

musil - Museo del ferro "Lodovico Giordani" di San Bartolomeo
Via del Manestro n.107 - 25136 Brescia, Italia
Tel. +39 030 37 50 663
Web: http://www.musilsanbartolomeo.it

Per prenotazioni visite guidate e informazioni:
Tel. +39 340 60 86 855 - Email: sanbartolomeo@musilbrescia.it



Come raggiungerci


   

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In auto

Il Museo del Ferro si trova nel quartiere di San Bartolomeo a Brescia, in via del Manestro n.107.

Per chi arriva dall'autostrada, il museo si trova a circa 15 minuti dall'uscita Brescia Ovest dell'Autostrada A4. Uscire dal casello e prendere la Tangenziale Ovest in direzione Valtrompia per circa 7 km. Prendere Via Monte Lungo in direzione di Via Stretta. Prendere quindi l'uscita verso Collebeato da Via Monte Lungo. Seguire Via Stretta e Via dell'Arsenale fino a Via del Manestro.

In treno e metropolitana

Arrivati alla Stazione FS di Brescia, raggiungere a piedi la stazione della Metro (circa 4 minuti). Prendere la metropolitana in direzione Prealpino, e quindi (dopo circa 15 minuti) scendere alla stazione Prealpino. Proseguire a piedi (circa 12 minuti) in Via dell'Arsenale fino a via del Manestro.





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